mercoledì 20 aprile 2011

Con Scilipoti per la fascia C! Andiamo bene!!

Prezzi equivalenti e fascia C, due giorni di fuoco

Tra oggi e domani si prospettano due giorni di fuoco per la filiera del farmaco. In giornata è infatti previsto l'incontro voluto dal ministro delle Finanze, Giulio Tremonti (foto), con i vertici di Farmindustria e Assogenerici. Tema scontato dell'appuntamento (al quale dovrebbero essere presenti anche il ministro Fazio e il direttore generale dell'Aifa, Guido Rasi) il taglio di venerdì sui prezzi degli equivalenti e la risposta che governo e Agenzia del farmaco si attendono dalle aziende. Il timore dei produttori è che Tremonti faccia pressioni sulle aziende perché abbassino i prezzi e risparmino ai cittadini un ticket occulto che sta costando all'esecutivo parecchio in termini di immagine. Il momento politico, infatti, è delicato, per gli appuntamenti elettorali e parlamentari che si profilano all'orizzonte. Domani poi è previsto un secondo incontro, sempre di convocazione governativa e con protagonista ancora una volta il ministro Tremonti. Stavolta però i convitati sono Fofi e Federfarma e il timore dei farmacisti è che l'appuntamento serva per ufficializzare la decisione del governo di procedere alla liberalizzazione della fascia C nell'ambito del ddl governativo sul rilancio economico. Una paura amplificata dalla voce che alla riunione dovrebbero essere presenti il ministro per lo Sviluppo, Paolo Romani (leader del Gruppo dei responsabili che puntella la maggioranza e di cui fa parte quel Domenico Scilipoti già firmatario di un ddl sulle farmacie non convenzionate) e lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. E visto che non c'è due senza tre, domani dai presidenti delle Regioni, riuniti in conferenza, potrebbe anche arrivare un parere negativo sul ddl Gasparri-Tomassini per il riordino del servizio farmaceutico. Il 13 aprile, infatti, il comitato tecnico aveva bocciato la proposta di legge perché «interviene prevalentemente su aspetti di carattere gestionale e organizzativo del sistema farmaceutico di esclusiva competenza delle regioni.

sabato 16 aprile 2011

Ipotesi

Fascia C nelle parafarmacie più che un ipotesi,ma federfarma rassicura la base


Durante il cdm del 13 aprile il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti,ha illustrato il piano per le riforme, che poi dovrà presentare a Bruxelles.Da indiscrezioni,le misure che il governo dovrebbe approvare, ci sarebbero un pacchetto di liberalizzazioni, tra cui anche quella che riguarda la fascia C dei farmaci. federfarma e Assofarm si stanno mobilitando e sempre secondo indiscrezioni a maggio presenteranno al governo uno studio con la collaborazione di esperti contabili che vorrebbe dimostrare come questo provvedimento avrebbe effetti devastanti per le piccole farmacie rurali.
Commento di farmacialibera: Federfarma si nasconde dietro il dito per non rispondere ai suoi associati dei suoi fallimenti politici. Dove sono i farmaci innovativi inseriti nel PHT? e ex OSP2 ? e i nuovi farmaci, per un importo di circa 600 milioni di euro annui trasferiti dall’ospedaliera alla territoriale? E il nuovo sistema di remunerazione sul quale farmaindustria doveva chinare la testa? Queste dovevano essere le contropartite che il governo ha promesso a federfarma,insieme ai nuovi servizi in cambio della manovra del luglio scorso i cui effetti,vedi taglio sui generici dell' AIFA sperimentimiamo ancora oggi. In realta Federfarma e su questo che dovrebbe incalzare il governo e di questo che deve rispondere ai propri associati, la fascia C è un pretesto per non affrontare il fallimento della sua dirigenza . Come evidenzia lo studio dell'ANPI le parafarmacie non hanno alcun impatto negativo sulle farmacie rurali poichè la loro apertura riguarda esclusivamente le città e i grossi centri.Al contrario riteniamo che le risorse che si libererebbero dalla liberalizzaione dei farmaci di fascia C dovrebbero essere utilizzate proprio per finanziare le piccole realtà rurali attraverso un nuovo sistema di remunerazione fee for service modulare e misto sui generici. Ad esempio sarebbe sufficente prevedere una remunerazione di 5 euro a pezzo dispensato in regime ssn per le piccole farmacie rurali con fatturato SSN inferiore a 125.000 euro o che dispensano fino a 500 ricette mese, 4 euro a pezzo per le farmacie rurali con fatturato ssn fino a 250.000 euro o 1000 ricette mese 3 euro per le farmacie urbane fino a 3000 ricette e 2,5 euro per le farmacie che dispensano oltre 3000 ricette mese. le farmacie rurali a nostro avviso hanno bisogno di un loro sindacato forte e indipendente da federfarma che è troppo preoccupata a garantire gli interessi delle grosse farmacie e delle catene piuttosto che quelli delle piccole farmacie che tirano in ballo solo quando vengono messi in discussione i guadagni delle grosse farmacie,che sarebbero le sole che risentirebbero del provvedimento di liberalizzazione. Farmacisti rurali svegliatevi ! La fascia c avrebbe un impatto
negativo solo per le grosse farmacie urbane non per voi .Se attendete un abbassamento del quorum e i concorsi o il fondo di solidarietà state semplicemente sognando.Fedefarma con le sue politiche dissennate sta portando le farmacie rurali sull'orlo del fallimento e invece di ammettere la propria incapacità politica ricerca fantasmi nella fascia C. Le farmacie soprattutto nel centro-sud stanno licenziando collaboratori per compensare le perdite di utili e certamente cercheranno di strumentalizzare i farmacisti collaboratori per aizzarli contro l'uscita dei farmaci di fascia C. Farmacialibera insieme ad anpi, al coordinamento delle parafarmacie ed autorevoli istituti di ricerca presenterà a maggio alla classe politica e al governo uno studio articolato che metterà in evidenza numeri alla mano i vantaggi in termini economici e occupazionali dell'uscita dei farmaci di fascia C inquadrata in un contesto di riforma complessiva del sistema che coniughi competitività,risparmi,nuove opportunità occupazionali per i giovani farmacisti e che garantista nello stesso tempo un servizio farmaceutico più efficente e capillare.