venerdì 21 gennaio 2011

La Parafarmacia un problema, per chi?

Tomassini, tempi lunghi per ddl sul riordino

Il disegno di legge sul riordino del servizio farmaceutico «ha bisogno di almeno un anno o un anno e mezzo per concludere il suo iter. La volontà di andare avanti assolutamente c'é, ma è inutile nascondere che ci vorrà del tempo». Lo ha affermato il presidente della commissione Sanità di palazzo Madama, dove il ddl è incardinato, Antonio Tomassini (nella foto), a margine di un convegno sui farmaci biologici e biosimilari. D'altronde «siamo a un punto avanzato, perché la discussione generale è finita e non si riaprirà», precisa Tomassini, aggiungendo che nel disegno di legge ci sono «alcuni punti chiari, ad esempio che il farmaco deve rimanere in farmacia». Riguardo invece al nodo delle parafarmacie e alla «distribuzione accessoria», precisa, «ci dedicheremo anche a vedere come risolvere questo problema, nato per una certa disattenzione politica, ricollocandolo all'interno di un sistema virtuoso». In ogni caso, assicura il presidente della commissione, «non si tratta né di un problema di contrapposizione politica né di ordine economico, ma solo di tempo».

riporto anche la risposta ANPI

Anpi replica a Tomassini: le parafarmacie non sono un problema

«Le parafarmacie non sono nate da una "distrazione politica"». Replica così l'Anpi all'ultima uscita sulla riforma Bersani del presidente della commissione Igiene e sanità di Palazzo Madama, Antonio Tomassini. Come si ricorderà, martedì il senatore del Pdl aveva stimato in 12-18 mesi il tempo necessario alla legge di riordino per chiudere l'iter parlamentare. A fronte poi di una domanda dei giornalisti sulle parafarmacie, Tomassini aveva parlato di «un problema nato per una certa "disattenzione politica"» che ora è difficile ricollocare «all'interno di un sistema virtuoso». Riflessioni che all'Anpi proprio non sono piaciute. «Non capiamo come si possa definire le parafarmacie figlie di una distrazione politica» commenta Lino Busà, consigliere dell'associazione «la riforma Bersani è stata una scelta azzeccata che ha liberalizzato il mondo del farmaco, anche se solo parzialmente. Inoltre, ha abbassato i prezzi dell'Otc a vantaggio dei cittadini e ha incrementato le opportunità di occupazione».
Per l'Anpi, in sostanza, le parole di Tomassini non fanno altro che rafforzare il no dell'associazione al ddl di riordino. «È sempre più chiaro che l'intento è quello di voler eliminare la realtà della parafarmacia trasformandola in farmacia» prosegue Busà «per opporci cercheremo di rafforzare il consenso verso quei partiti che intendono realizzare un nuovo sistema distributivo del farmaco, nel quale parafarmacia e farmacia possano convivere». Allo scopo l'altro ieri Anpi, Fef, Forum Farmacianonconvenzionata, Essere Farmacisti parlamentari del Pd si sono incontrati per fare il punto sull'iter del riordino e sugli emendamenti presentati dal centrosinistra. Nella stessa occasione le sigle hanno valutato gli spazi per delineare una posizione comune da far valere nei confronti degli interlocutori politici.


1 commento:

  1. «È sempre più chiaro che l'intento è quello di voler eliminare la realtà della parafarmacia trasformandola in farmacia»
    Io dico: "magari!", ma so che in questo modo si farebbero solo gli interessi di pochi che come me, con tanti sacrifici, hanno aperto una Parafarmacia. Tra questi, però, ci sono anche tanti farmacisti già titolari di farmacia che hanno aperto a loro volta Paafarmacie. Non sarebbe giusto per tutti quei colleghi che non hanno potuto o voluto rischiare, bisogna fare fronte comune per una libera professione e una liberalizzazione completa del sistema!

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